LAVORARE DA CASA OFFRENDO SERVIZI: COME GUADAGNARE IN SMART WORKING CON LA GIG ECONOMY

Lavorare da casa e far soldi offrendo servizi è possibile? Si tratta, un pò per tutti, di una suggestione piuttosto forte e incisiva, che spesso ha attraversato i pensieri di tutte le persone che sono in un modo o nell’altro legate all’universo di internet in tutti i modi in cui questo è possibile.

Alla luce del fatto che ognuno, di media, trascorre un mucchio di tempo in rete passando più che altro il tempo ad intrattenersi con video, social e chat utili a rilassare ma, salvo eccezioni, non certo a guadagnare, molto spesso ci si chiede come sarebbe se le stesse attività e lo stesso tempo speso online potessero divenire strumenti di guadagno. Lavorare online, offrendo servizi, appunto, è la new age di internet.

A dire il vero questo meccanismo è già noto da tempo, e la rete, per chi sa districarsi al suo interno, è un pullulare di chance, o di trappole a differenza dei casi. Con l’evoluzione del cosiddetto fenomeno dello smart working però, oggi è davvero possibile per un maggior numero di persone trovare strade di guadagno, per così dire, alternative. Ma occhio: non è tutto oro quello che luccica. 

Una delle possibilità di reale guadagno tramite servizi offerti in rete è quello della cosiddetta gig economy. Ma che cosa è? In cosa consiste la gig economy? Andiamo a vederci più chiaro al riguardo.

Gig economy: cos’è e come funziona

L’universo della rete web ha prodotto nel tempo tutta una serie di sorprendenti rivoluzioni in termini di produzioni di ‘servizi’ e dunque di fruizioni degli stessi. Una branchia specifica in tal senso fa riferimento per appunto alla cosiddetta Gig Economy. Nello specifico, però, che cosa è la Gig Economy?

Si tratta di un meccanismo di produzione di ‘servizi’ on line che non sono certamente ‘tangibili’, concreti nel senso tradizionale del termine, ma che prevedono la erogazione di informazioni, spiegazioni, descrizioni e guide informative, per fare un esempio, tramite le quali, alla luce delle ‘potenzialità’ più o meno accentuate della popolarità del sito in cui si trovano possono generare degli utili economici.

Ma volendo sintetizzare al massimo il concetto della Gig Economy, chi volesse addentrarsi che cosa dovrebbe fare? Ecco alcuni esempi di Gig economy tra i più semplici e più comprensibili. Di norma, al gig economy prevede la elaborazione e stesura di ‘documenti informativi’ di particolare genere come:

  1. Scrivere articoli o post di blog
  2. Modificare articoli o post di blog
  3. Scrivere curriculum e lettere di copertura
  4. Scrivere descrizioni dei prodotti
  5. Scrivere titoli e articoli SEO
  6. Scrivere lettere / e-mail, presentazioni,
  7. Elaborazione di protocolli, documenti, file e slide
  8. Traduzioni
  9. interpretazione
  10. trascrivere i file audio

Ma sono davvero tanti i prodotti ‘digitali’ che possono essere elaborati e in tutti i formati. Certamente la possibilità di guadagnare con questi testi dipende da tutta una serie di fattori. Ma nella pratica come si fa a far soldi?

Esempio di come la gig economy si trasforma in denaro

In pratica, chiunque sia in grado di elaborare alcuni dei testi di cui sopra e di farlo, naturalmente con competenza e professionalità potrebbe, in linea teorica, offrire questo servizio a pagamento e farsi pagare a seconda dell’esigenza che un singolo cliente abbia al riguardo. Magari c’è un ragazzo o una ragazza che ha bisogno di un curriculum vitae ben elaborato, o una azienda che ha necessità di alcuni protocolli e documenti ufficiali da elaborare e editare, o ancora soggetti che vogliono inviare una lettera di presentazione e via discorrendo. La scelta di usufruire di terze persone da un lato semplifica la vita e il tempo di tanti che si trovano oggi a dover fare i conti con necessità varie in quanto a elaborazione di testi, e dall’altro certifica, almeno in teoria, sulla qualità del prodotto, dal momento che si chi si tuffa nella gig economy riferita a questo tipo di testi dovrebbe averne una elevata competenza.

Cosa occorre per guadagnare elaborando testi

Come si può comprendere, però, ci si sta tuffando in un mercato che per quanto innovativo, si presenta già saturo. Questo è per via del fatto che è davvero semplice poter proporsi nel fare questo tipo di offerta professionale. La vera differenza la fanno:

  • la qualita del servizio
  • la popolarità del sito o blog da cui ci si propone
  • l’efficacia degli strumenti di pubblicità usati

In effetti può essere davvero facile procedere: basta aprire un sito internet, i cui costi oggi sono bassissimi e molti dei quali sono già in pratica pronti a livello di struttura e scheletri, e lanciare i propri servizi. Ma se è così facile, se ne evince che tutti possono proporsi, e dunque per un potenziale cliente trovare la migliore delle proposte è arduo.

Dunque per poter reggere il peso della forte concorrenza e dello scetticismo della rete, è necessario che si disponga di strumenti efficaci che portino a individuare subito il ‘nostro’ prodotto come:

  • credibile
  • sicuro
  • documentabile
  • popolare

Per ottenere tutte queste cose, oltre alla qualità e alla competenza di chi offre i servizi, è necessario avere tutta una struttura di fondo che possa certificare il lavoro e distinguerlo dai tanti altri simili. Dunque in primo luogo occorrono delle basi solide in quanto a sito webblog su cui ci si propone. Inutile, o quasi, lanciarsi nel mondo della gig economy se il nostro sito fa dieci clic, per intenderci. E’ come voler prestare servizio di dopo scuola e trovarsi a dar ripetizioni al massimo al proprio cugino, se va bene. 

Per poter fare in modo che il mondo ‘ci veda’, dobbiamo prendere due strade:

  • lanciarsi su siti, blog o portali di riferimento che siano noti, popolari, frequentati e credibili
  • trasformare il nostro blog o sito in un ‘centro’ internet popolare e conosciuto

Per fare in modo che la seconda opzione funzioni, occorre tempo, investire del denaro, competenze tecniche e informative e di comunicazione, in riferimento particolare all’universo complicato della scrittura SEO e della crescita dei clic nei vari motori di ricerca, seguendo la logica dei trend e della qualità di scrittura che porti il sito a scalare la vetta dei simili più popolari.

Esistono delle tecniche e dei metodi specifici che fanno al caso di chi volesse investire su questo fronte. Occorre, nei fatti, seguire in primis la logica di ben tre concetti chiave:

  1. individuare una fetta di mercato, che nel gergo viene nicchia, i cui interessi coincidono con i ‘nostri’ e provare a cullare un rapporto con la stessa, facendo in modo di far crescere tra gli utenti che entrano in contatto con il nostro ‘sito’ un interesse continuativo del tempo, e che magari non sono stati esauditi da altri siti o media.
  2.  la creazione vera e propria di uno valido strumento web, appunto un sito o un blog, che sia bello e attraente sul fronte dell’appeal e del design, e in grado di far capire subito quale sia il servizio di qualità che si propone, facendolo apparire unico per gli utenti.
  3. utilizzare tecniche e procedure di visibilità per fare del proprio sito o blog un ‘luogo’ web riconoscibile, in cima alle ricerche.

Una volta che si è creato un feeling con una nicchia che consente di intravedere un possibilità di interazione, bisogna lavorarci di continuo facendo in modo di generare una quantità di traffico web (gli esperti parlano di un minimo di 500 al giorno), tali da rendere lo strumento credibile, popolare e i servizi di qualità offerti più adatti dei concorrenti per le necessità degli utenti.

E’ un percorso piuttosto arduo, ed è per questo che molti puntano sulla prima strada. Ma anche qui ci sono delle pregiudiziali: in effetti da questo punto di vista, ci si trova in un oceano di competizioni sempre aperte, ed è per questo che occorre far la differenza.

Come accrescere la propria popolarità sul web

Dunque il nostro primo tentativo di guadagnare con la gig economy che si riferisce a elaborazioni di testi offerti come servizio parte dal presupposto che dobbiamo farci notare. Se da un lato la tecnica SEO può servire nel caso disponessimo di un nostro portale, se al contrario scegliamo di entrare nei ‘siti’ aperti, quelli in cui tutti si propongono, allora le strategie sono diverse.

Una di queste porta all’uso dei social network per sfruttare i nostri canali come mezzo di propaganda informativa tra contatti, amici, followers e seguaci vari. Proporre poi degli estratti dei nostri lavori o delle versioni gratuite di base, magari scaricabili a titolo dimostrativo può servire per dare un grosso aiuto a dimostrare la qualità dei nostri servizi.

Se poi qualcuno volesse di più, chiaramente ci sono le versioni a pagamento. E poi, si possono offrire pacchetti di servizi: vale a dire un mix di servizi tutti insieme, ad un unico prezzo, per poter invogliare chi volesse usufruirne. E, ancora, creare delle partnership e delle collaborazioni a prezzi fortemente competitivi per poter offrire nel tempo, in un concetto di continuità, servizi utili e sempre diversi, aggiornati e utili, mostrandosi sempre con grande disponibilità.

Naturalmente non si tratta di un meccanismo facile da attuare. Sia l’una che l’altra strada induce a profonde riflessioni circa le reali potenzialità di un percorso a ostacoli e pregno di competitor e di dubbi sul fronte degli utenti.

Il punto focale è riuscire a:

  1. rendersi riconoscibile e per un tempo sufficiente a crearsi un nome
  2. disporre se possibile di uno zoccolo duro di clienti
  3. Vendere i propri servizi con prove di qualità

Questa soluzione è una delle più avventurose, certo, ma può comunque portare guadagni con buona entità se si riesce a muovere tra i meandri della rete. Dopotutto non occorre grandi dispendi di energia fisica, una volta investito magari del tempo e del denaro iniziale.

Ciò che occorre è la costanza nel proporsi, e nell’aggiornarsi e trovare il modo di essere sempre presente sul mercato del settore, per non essere dimenticato o scavalcato.

Per vendere un proprio servizio online è strategico creare pertanto fiducia e avere un pubblico fidelizzato. Il vantaggio di questo tipo di lavoro è che puoi puntare sui prodotti digitali, come video corsi o ebook e testi elaborati che, per la gran maggioranza dei casi, non necessità di un continuo lavoro.

Ovvero, una volta preparati, sono sempre gli stessi: naturalmente si presuppone che siano sempre possibili delle personalizzazioni, ma quando uno ‘compra’ una lettera di presentazione, o un prospetto di CV, per esempio, il più è già fatto da tempo.

Dunque il vantaggio di vendere beni digitali è dovuto al fatto che in teoria si creano una sola volta, e non hanno spese ‘fisiche’ ma poi le vendite possono continuare in linea di principio all’infinito.

In un altro caso, invece, è possibile, se proprio vogliamo accelerare la nostra presenza sul web, puntare su sponsorizzazioni.

Stiamo parlando di un’idea molto in voga: do aver creato il sito o blog e conquistato un pò di popolarità, infatti è possibile pagare per pubblicare un post su siti che sponsorizzano un prodotto o un servizio. Viceversa, se siamo noi ad essere molto popolari, possiamo proporre il contrario: ovvero, essere noi ad essere pagati.

Anche in questo caso, trovare sponsor può essere o meno complicato a seconda dei casi, della popolarità del nostro lavoro, del nostro budget a disposizione e delle potenzialità di ciò che offriamo. Ma tentare non nuoce: in fondo, la rete è un oceano praticamente infinito, e c’è sempre un pezzo di mare inesplorato, che prescinde da confini geografici e da concetti di fisicità.