La grande struttura social di Mark Zuckerberg sceglie di puntare su di un cambiamento che in qualche modo suona quasi etico: non si dovrà – potrà più sottolineare un gradimento tramite il ‘mi piace’, ma si potrà appena indicare di seguire una pagina, una persona, un evento e via così’.
Infatti, secondo questa nuova logica, “seguire” significa dimostrare un semplice interessamento e non esprimere un giudizio positivo di gusto o di piacere, per appunto.
Facebook ha avviato la trasformazione delle pagine, sulle quali non ci sarà più il tasto “Mi piace” ma solo quello “Segui”. Fin dalla sua oridine, il social network, il “Like” alle pagine è sempre stato lo strumento per stabilire il successo o meno; un modo per gli utenti di vedere i contenuti di quella pagina nel proprio feed di notizie, ma anche un modo per la pagina stessa di enumerare l’importanza e l’ampiezza della propria community.
La convivenza del “Segui” e del “Mi piace” adesso sparisce: infatti le cose si trasformano. Anche perché dopo l’aggiunta del “Segui” (cioè la chance per gli utenti di seguire gli aggiornamenti di una pagina senza mettere il “Mi piace) si era generata una confusione e l’incapacità, per gli addetti ai lavori, per i gestori delle pagine e per i social media manager, di capire quale dei due numeri fosse più importante.
Da qui in poi ne resterà uno. Il “Segui”. Un cambiamento quasi “morale”. Mettere un “like”, come detto significa come esprimere un giudizio di preferenza. Decidere, invece, di “seguirla” più semplicemente implica voler ricevere gli aggiornamenti, essere interessati a quei contenuti e a quelle pubblicazioni senza per forza apprezzarli e condividerli.