CONDIVIDERE ARTICOLI SU TWITTER, ORA PRIMA BISOGNA LEGGERLI: COSA CAMBIA

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“Sei sicuro di aver letto l’articolo?”. Una semplice frase per mettere in guardia gli utenti sulla possibile diffusione di materiale fallace, o peggio, tendenzioso. Questa la nuova modalità con cui Twitter cerca di limitare la fruizione delle fake news, piaga quantomai attuale in questo periodo. Il social network ha quindi deciso di ingegnarsi per limitare il proliferare di queste fonti inattendibili.

Ma cosa sono le fake news? Letteralmente notizie false. Ma a volte possono essere peggio, ossia notizie con una base di verità farcite però di dati e fonti false. O non verificate. In questo modo l’utente, mosso da rabbia per un tema caldo, o indignazione per una questione scottante, condivide l’articolo in questione fermandosi al titolo e al lancio.

Come Twitter combatte le fake news

A partire dall’11 giugno Twitter, proprio per limitare la diffusione di fake news, ha introdotto una nuova funzionalità che al momento è disponibile solo per la versione Android degli smartphone. Ogniqualvolta un utente si trova a condividere un articolo, prima dell’ok definitivo, dovrà confermare di aver letto il contenuto del pezzo e non essersi fermato quindi la titolo.

Questo perché a volte i titoli degli articoli possono indicare u argomento e all’interno del pezzo il tema in questione è trattato di sfuggita per poi passare ad argomenti poco inerenti a quello centrale e magari tendenziosi. Un altro esempio: l’articolo e il titolo possono dire la stessa cosa, ma il contenuto del testo è inaffidabile e riporta situazione palesemente false, tanto che possano essere intuite anche dal lettore stesso.

Un click in più per meno fake news, è questo il principio della nuova funzionalità di Twitter. Come detto, al momento la modalità è disponibile solo per Android, ma presto dovrebbe essere estesa a iOS e alla versione desktop dell’applicazione. Insomma, tra poco tutti dovranno confermare di aver letto il testo dell’articolo e non solamente il titolo per evitare la diffusione di notizie false. La mala informazione si combatte anche così ai tempi dei social network.